Youthful Herbal Chocolate
Avviato nel 2018, il progetto ha aiutato giovani donne migranti a ricostruirsi una nuova vita al loro arrivo in Sicilia, valorizzando l'arte pasticciera locale e la ricchissima biodiversità dei monti Iblei, attraverso la specializzazione nella produzione artigianale di cioccolato alle erbe aromatiche.
Un gruppo composto da una decina di ragazze è stato formato sui vari passaggi inerenti la produzione di cioccolato alle erbe, dalla costruzione di una comunità lavorativa alla progettazione di un brand. La sessione tecnica si è conclusa con la produzione e il confezionamento di 500 tavolette di cioccolato, declinato in 4 gusti, a cui le ragazze hanno dato il nome di Courage.
Le barrette sono state introdotte sul mercato inglese in occasione del LUSH Showcase di settembre 2018 a Manchester, dove sono andate a ruba. Sulla scia del successo ottenuto, 3 delle ragazze maggiormente coinvolte nella produzione hanno riproposto per San Valentino 2019 una nuova edizione di Courage alla mandorla e calendula e al basilico e agrumi. Nel 2020 è stata portata a termine una terza edizione, coinvolgendo 3 nuove giovani donne migranti residenti sul territorio.
Partner: Gaia Education, Passwork, Lush UK, Antica Pasticceria Corsino, RSF Social Finance, Global Whole Being Fund.
Preparazione pasti per i detenuti
Dal 2010 al 2015 l’Arcolaio ha gestito la preparazione dei pasti per i detenuti della Casa Circondariale di Siracusa. Il progetto faceva parte di un programma a livello nazionale con cui l’Amministrazione Penitenziaria puntava a sperimentare l’affidamento della preparazione pasti a cooperative sociali. A Siracusa, una squadra di circa dodici detenuti si alternava quotidianamente nella preparazione dei pasti per tutte le persone detenute all’interno dell’Istituto (circa 500).
In cucina, i detenuti erano costantemente accompagnati da cuochi professionisti e dai tutor della cooperativa. Il risultato più evidente del progetto era una maggiore qualità del cibo che, per conseguenza, era più apprezzato dai detenuti e riduceva gli sprechi, di solito molto alti.
In parallelo, utilizzando le cucine del carcere, la cooperativa ha avviato un’attività di catering esterno per feste private, banchetti, rinfreschi, coffee break che, tra l’altro, permetteva ai detenuti di effettuare i servizi all’esterno ex art. 21.