19/05/2021

Il miele dei Monti Iblei di Antonino Coco, testimone di biodiversità

Il miele dei Monti Iblei è famoso sin dall’antichità per la sua straordinaria bontà. L'apicoltore Antonino Coco ha deciso di produrre un millefiori sui nostri terreni di agricoltura sociale Frutti degli Iblei. Scoprite perché.

“Il succo della terra”, così definisce il miele Antonino Coco, l’apicoltore nomade siciliano che, da 40 anni, insegue le api e il loro infaticabile lavoro di produzione dell’alimento più dolce in natura. Nella ricerca delle terre di Sicilia da “estrarre” e valorizzare nei suoi mieli, Antonino ha scelto ormai da qualche anno i terreni di Piano Milo, dove la cooperativa L’Arcolaio è attiva con il progetto di agricoltura sociale Frutti degli Iblei. Qui le sue api mellifere, insediate in una quarantina di arnie collocate in uno dei punti più panoramici dell’azienda, producono un millefiori che raccoglie, suggella e conserva tutta la straordinaria varietà naturale dei Monti Iblei.

Il miele dei Monti Iblei, uno dei mieli più celebrati al mondo

La Sicilia e i Monti Iblei in particolare, sono famosi da tempi antichi per la produzione di miele. Già 2000 anni prima di Cristo nella antica località di Ibla si produceva un miele descritto e decantato da numerosissimi scrittori. In epoca romana addirittura l’aggettivo “ibleo” veniva utilizzato come sinonimo di “dolce”. Ancora oggi il miele dei Monti Iblei è riconosciuto in tutto il mondo, grazie soprattutto al miele di timo, che qui si produce più che in ogni altra parte d'Italia. 

Il Thymus capitatus (timo selvatico), in dialetto detto "Satra", è un arbusto tipicamente mediterraneo che ha trovato nelle pendici dei monti Iblei il suo habitat naturale. In questa zona gli apicoltori utilizzavano i fusti della ferula, un’ombrellifera tipica del territorio, per costruire le proprie arnie (“vasceddi”) destinate alla transumanza, come racconta Antonino. La leggerezza e la capacità coibentante della ferula permettevano alle api di proteggersi e lavorare al meglio e agli apicoltori di trasportare con facilità le loro arnie alla ricerca delle varie fioriture stagionali.

Un arbusto fiorito di Timo Capitato nei nostri terreni di Piano Milo

I mieli monofloreali Iblei

I mieli iblei più prodotti e conosciuti sono quelli monofloreali, composti in prevalenza dal nettare proveniente da una specifica varietà. Oltre al miele di timo (in dialetto U meli ri satra), le altre varietà prodotte sono: 

  • Il miele di zagara d'agrumi ottenuto, tra gli altri, dai fiori dei ben noti limone di Siracusa e arancia Rossa di Sicilia;
  • Il miele di eucalipto, famoso per le sue proprietà benefiche sulle vie respiratorie;
  • Il miele di sulla, pianta caratteristica del sud Italia, usato tradizionalmente nella produzione del torrone;
  • Il miele di carrubo, altra specie tipica del mediterraneo e della Sicilia, particolarmente diffuso nel comprensorio Ibleo.

La ricchezza e il valore del miele millefiori dei Monti Iblei

Se i mieli monofloreali sono quelli generalmente più ricercati, il miele millefiori sta riconquistando l’attenzione del pubblico. Come spiega Antonino, da qualche anno si registra la tendenza a indicare la provenienza territoriale del miele millefiori, che da miele dalle origini e qualità non meglio identificate diventa un prodotto legato alla biodiversità tipica ed esclusiva di un determinato territorio. Proprio in relazione alla varietà delle specie, i Monti Iblei non hanno paragoni. Questo altopiano montuoso rappresenta infatti l’area con la più alta densità di biodiversità in tutta Europa. Le analisi polliniche fatte sui mieli millefiori iblei testimoniano proprio questa ricchezza ed evidenziano le centinaia di piante con cui le api, giorno dopo giorno, sono entrate a contatto. 

La biodiversità di queste zone costituisce un tesoro naturale che le api sono in grado di suggellare e conservare nella forma più nobile e dolce. Ogni assaggio di questo prezioso miele è un tuffo tra le molteplici fioriture che, stagione dopo stagione, caratterizzano i pendii dell’entroterra della Sicilia Sud Orientale. Nessun altro prodotto agricolo esprime in maniera così univoca e ricca il legame con il territorio.

Le arnie di Antonino Coco posizionate nei terreni di Piano Milo

Antonino Coco, l’apicoltore nomade che insegue la Primavera

Antonino Coco ha scommesso sul miele degli Iblei e sui tanti altri deliziosi mieli espressione delle diverse “terre di Sicilia”, come lui stesso le definisce. La sua passione per le api nasce da giovanissimo, e dal 2004 si dedica esclusivamente all’apicoltura. Attualmente alleva in forma nomade circa 400 alveari, spostandosi secondo tradizione alla ricerca dei terreni dove le api danno il meglio di sé ed esprimono con i loro preziosi mieli l’essenza delle terre di Sicilia più ricche e incontaminate. Con la sua azienda agricola BIO BIO produce, oltre ai tanti mieli millefiori e monoflora, anche prodotti dell’alveare come polline, propoli e pappa reale.

Frutti degli Iblei, il progetto di agricoltura sociale che custodisce un patrimonio di diversità unico al mondo

Per la produzione del miele ibleo Antonino ha scelto i terreni in contrada Piano Milo dove da diversi anni la nostra cooperativa si dedica al progetto di agricoltura sociale Frutti degli Iblei. Antonino ha preferito le nostre terre per la vastità delle aree incontaminate e il basso livello di antropizzazione, così che le api possano “lavorare” indisturbate in piena sintonia con la natura. È qui che in primavera, svolazzando da un cespuglio di cisto a un mazzo di calendula, da uno stelo di asfodelo a un arbusto di biancospino, gli infaticabili insetti producono il prezioso miele millefiori. In estate, invece, è la volta del famoso miele di timo. Durante i mesi autunnali Antonino si cimenta nel miele di erica multiflora. Anche questi mieli sono frutti degli Iblei: della volontà de L’Arcolaio di prendersi cura delle persone in difficoltà così come della fragile biodiversità del territorio; di generare ricchezza, nel senso più nobile del termine; di tessere relazioni produttive con chi condivide i nostri valori e l’attenzione all'unicità della nostra terra.

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